Pagina:Guicciardini, Francesco – Scritti politici e ricordi, 1933 – BEIC 1844634.djvu/262

Da Wikisource.
256 ricordi

78. Se vuoi cognoscere quali sono e’ pensieri de’ tiranni, leggi Cornelio Tacito dove fa menzione degli ultimi ragionamenti che ebbe Augusto con Tiberio.

79. El medesimo Cornelio Tacito a chi bene lo considera, insegna per eccellenzia come s’ha a governare chi vive sotto e’ tiranni.

80. Quanto bene disse colui: Ducunt volentes fata, nolentes trahunt! Se ne vede ogni dí tante esperienzie, che a me non pare che mai cosa alcuna si dicessi meglio.

81. El tiranno fa estrema diligenzia di scoprire lo animo tuo, cioè se ti contenti del suo stato, con considerare gli andamenti tuoi, con cercare di intenderlo da chi conversa teco, e col ragionare teco di varie cose, e proporre partiti e dimandarti parere. Però se vuoi che non ti intenda, bisogna ti guardi con grandissima diligenzia da’ mezzi che lui usa, cioè non usando termini che gli possino dare sospetto, guardando come tu parli etiam cogli intimi tuoi, e seco ragionando e rispondendo di sorte che non ti possa carcare; il che ti riuscirá se arai sempre fisso nell’animo che lui quanto può ti circunviene per scoprirti.

82. A chi ha condizione nella patria e sia sotto uno tiranno sanguinoso e bestiale, si possono dare poche regole che siano buone, eccetto el tôrsi lo esilio. Ma quando el tiranno o per prudenzia o per necessitá e per le condizione del suo stato si governa con rispetto, uno uomo bene qualificato debbe cercare di essere tenuto d’assai ed animoso, ma di natura quieto, né cupido di alterare se non è sforzato; perché in tal caso el tiranno ti carezza e cerca di non ti dare causa di pensare a fare novitá, il che non farebbe se ti cognoscessi inquieto; perché allora, pensando che a ogni modo tu non sia per stare fermo, è necessitato a pensare sempre la occasione di spegnerti.