Pagina:Guicciardini, Francesco – Scritti politici e ricordi, 1933 – BEIC 1844634.djvu/281

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serie prima 275

piena di invidia, bisogna per forza che sia esoso ognuno che viene in opinione di non volere essere equale agli altri, o che si spicca dal modo del vivere commune.

162. Nelle cose della economica el verbo principale è resecare tutte le spese superflue; ma quello in che mi pare consista la industria è el fare le medesime spese con piú vantaggio che non fanno gli altri, e, come si dice vulgarmente, spendere el quattrino per cinque denari.

163. Tenete a mente, che chi guadagna, se bene può spendere qualcosa piú che chi non guadagna, pure è pazzia spendere largamente in sul fondamento de’ guadagni se prima non hai fatto buono capitale, perché la occasione del guadagnare non dura sempre. E se mentre che la dura non ti sei acconcio, passata che la è ti truovi povero come prima, e di piú hai perduto el tempo e l’onore; perché alla fine è tenuto di poco cervello chi ha avuto la occasione bella e non l’ha saputa bene usare; e questo ricordo tenetelo bene a mente, perché ho visto a’ miei dí infiniti errarci.

164. Diceva mio padre, che piú onore ti fa uno ducato che tu hai in borsa che dieci che n’hai spesi; parola molto da notare, non per diventare sordido, né per mancare nelle cose onorevole e ragionevole, ma perché ti sia freno a fuggire le spese superflue.

165. Rarissimi sono gli instrumenti che da principio si fabricano falsi; ma da poi secondo che gli uomini pensano la malizia o che nel maneggiare le cose si accorgano di quello che arebbono bisogno, si cerca fare dire agli instrumenti quello che l’uomo vorrebbe che avessino detto; però quando sono fatti instrumenti di cose vostre che importano, abbiate per usanza di farvegli levare subito ed avergli in casa in forma autentica.