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136 storia d'italia


IV

Preoccupazioni e timori di Lodovico Sforza e di Venezia per la nuova condizione politica d’Italia. Preoccupazioni del pontefice e di Massimiliano. Confederazione tra il pontefice il re de’ romani i re di Spagna i veneziani e il duca di Milano. Carlo VIII continua a non tener fede ai patti concordati co’ fiorentini. Principia il malcontento nei sudditi del reame di Napoli contro i francesi.

È detto di sopra che la cupiditá d’usurpare il ducato di Milano, e la paura che aveva degli Aragonesi e di Piero de’ Medici, indussono Lodovico Sforza a procurare che ’l re di Francia passasse in Italia; per la venuta del quale, poiché ebbe ottenuto il suo ambizioso desiderio, e che gli Aragonesi furono ridotti in tante angustie che con difficoltá poteano la propria salute sostentare, cominciò a presentarsigli innanzi agli occhi il secondo timore molto piú potente e molto piú giusto che ’l primo, cioè la servitú imminente a sé e a tutti gli italiani se alla potenza del re di Francia il reame di Napoli s’aggiugnesse. Però aveva desiderato che Carlo trovasse nel dominio de’ fiorentini maggiore difficoltá; e veduto essergli stato facilissimo il congiugnersi quella republica, e che con la medesima facilitá aveva superato l’opposizione del pontefice, e che senza intoppo alcuno entrava nel regno di Napoli, gli pareva ogni dí tanto maggiore il suo pericolo quanto riusciva maggiore e piú facile il corso della vittoria de’ franzesi. Il medesimo timore cominciava a occupare l’animo del senato viniziano; il quale, essendo perseverato nella prima deliberazione di conservarsi neutrale, si era con tanta circospezione astenuto non solo da i fatti ma da tutte le dimostrazioni che lo potessino fare sospetto di maggiore inclinazione all’una parte che all’altra che, avendo eletti imbasciadori al re di Francia Antonio Loredano e Domenico Trivisano, non però prima che quando intese che aveva passato i monti, aveva tardato tanto a mandargli che ’l re prima di loro era arrivato in Firenze. Ma vedendo poi l’impeto di tanta prosperitá, e che il re come un folgore, senza resistenza alcuna, per tutta Italia