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Pagina:Guicciardini, Francesco – Storia d'Italia, Vol. I, 1929 – BEIC 1845433.djvu/150

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144 storia d'italia

per avere i fiorentini mandata una parte delle genti verso Montepulciano, inteso dipoi approssimarsi gl’inimici si erano levati innanzi dí: ma ritornativi di nuovo con questo presidio franzese l’espugnorono in pochi dí; essendo stato l’esercito fiorentino, il quale ritornava per soccorrerla, impedito dalla grossezza dell’acque a passare il fiume del Serchio, né avendo avuto ardire di pigliare il cammino allato alle mura di Lucca, per la disposizione del popolo lucchese, concitato molto in favore della libertá de’ pisani. Con le genti de’ quali, dopo l’acquisto di Librafatta, scorsono i franzesi, che si riserborono Librafatta, per tutto il contado di Pisa, come inimici manifesti de’ fiorentini; a’ quali, quando si querelavano, non rispondeva altro Carlo se non che, come fusse arrivato in Toscana, osserverebbe loro le cose promesse, confortandogli che questa breve dilazione senza molestia tollerassino.

Ma non era a Carlo sí facile la deliberazione del partirsi com’era pronto il desiderio, perché non aveva tanto esercito che, diviso in due parti, potesse senza pericolo contro alla opposizione de’ confederati condurlo in Asti, e che fusse bastante a difendere, in tanti movimenti che si preparavano, facilmente il regno di Napoli. Nelle quali difficoltá fu costretto, e perché il regno non rimanesse spogliato di difensori diminuire delle provisioni opportune alla sua salute, e per non mettere se in pericolo sí manifesto non vi lasciare quel potente presidio che sarebbe stato di bisogno. Però deliberò lasciarvi la metá de’ svizzeri e una parte de’ fanti franzesi, ottocento lancie franzesi, e circa a cinquecento uomini d’arme italiani, condotti a’ soldi suoi parte sotto il preletto di Roma parte sotto Prospero e Fabrizio Colonna e Antonello Savello, tutti capitani beneficati da lui nella distribuzione che fece di quasi tutte le terre e stati del regno; e massimamente i Colonnesi, perché a Fabrizio aveva conceduto i contadi d’Albi e di Tagliacozzo, posseduti prima da Verginio Orsino, e a Prospero il ducato di Traietto e la cittá di Fondi con molte castella, che erano della famiglia Gaetana, e Montefortino con altre terre circostanti, tolte alla famiglia de’ Conti: