Pagina:Guicciardini, Francesco – Storia d'Italia, Vol. I, 1929 – BEIC 1845433.djvu/339

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libro quarto — cap. vi 333

che e la ambizione che hanno i piú potenti di opprimere continuamente i meno potenti. E però non solo non mi invita l’acquisto di Cremona, anzi mi spaventa, perché ará tanto piú occasione e stimoli a offenderci, e sará tanto piú concitato da’ milanesi che non potranno tollerare l’alienazione di Cremona da quello ducato; e la medesima cagione irriterá la nazione tedesca e il re de’ romani, perché medesimamente Cremona e la Ghiaradadda è membro della giurisdizione dello imperio. Non sarebbe almanco biasimata tanto la nostra ambizione, né cercheremmo con nuovi acquisti farci ogni dí nuovi inimici, e piú sospetti a ciascuno: per il che bisognerá finalmente o che noi diventiamo superiori a tutti o che noi siamo battuti da tutti; e quale sia piú per succedere è facile a considerare a chi non ha diletto di ingannarsi da se medesimo. La sapienza e la maturitá di questo senato è stata conosciuta e predicata per tutta Italia e per tutto il mondo molte volte; non vogliate macularla con sí temeraria e sí pericolosa deliberazione. Lasciarsi traportare dagli sdegni contro all’utilitá propria è leggerezza, stimare piú i pericoli piccoli che i grandissimi è imprudenza; le quali due cose essendo alienissime dalla sapienza e gravitá di questo senato, io non posso se non persuadermi che la conclusione che si fará sará moderata e circospetta, secondo la vostra consuetudine. —

Non potette tanto questa sentenza, sostentata da sí potenti ragioni e dalla autoritá di molti che erano de’ principali e de’ piú savi del senato, che non potesse molto piú la sentenza contraria, concitata dall’odio e dalla cupiditá del dominare, veementi autori di qualunque pericolosa deliberazione; perché era smisurato l’odio negli animi di ciascuno contro a Lodovico Sforza conceputo, né minore il desiderio di aggiugnere allo imperio veneto la cittá di Cremona col suo contado e con tutta la Ghiaradadda; aggiunta stimata assai, perché ciascuno anno se ne traevano di entrata almeno centomila ducati, e molto piú per l’opportunitá; conciossiaché, abbracciando con questo augumento quasi tutto il fiume dell’Oglio, distendevano i loro confini insino in sul Po e ampliavangli per lungo spazio