Pagina:Guicciardini, Francesco – Storia d'Italia, Vol. I, 1929 – BEIC 1845433.djvu/75

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libro primo — cap. x 69

novelle. Perché don Federigo, poiché ritiratosi da Portovenere nel porto di Livorno ebbe rinfrescata l’armata e soldato nuovi fanti, ritornato nella medesima riviera, pose in terra Obietto dal Fiesco con tremila fanti; il quale, occupata senza difficoltá la terra di Rapalle, distante da Genova venti miglia, cominciò a infestare il paese circostante; il quale principio non essendo di piccola importanza, perché nelle cose di quella cittá è, per la infezione delle parti, pericolosissimo ogni quantunque minimo movimento, non parve a quegli di dentro da comportare che per gli inimici si facesse maggiore progresso. Però, lasciata una parte delle genti alla guardia della cittá, si mossono col resto, per terra, alla volta di Rapalle i fratelli Sanseverini e Giovanni Adorno, fratello di Agostino governatore di Genova, co’ fanti italiani, e il duca di Orliens con mille svizzeri in sulla armata di mare nella quale erano diciotto galee, sei galeoni e nove navi grosse; i quali, unitisi tutti presso a Rapalle, assaltorono con impeto grande gli inimici che avevano fatto testa al ponte che è tra ’l borgo di Rapalle e uno stretto piano il quale si distende insino al mare. Combatteva per gli aragonesi oltre alle forze proprie il vantaggio del sito, per l’asprezza del quale piú che per altra munizione sono forti i luoghi del paese; e perciò il principio dell’assalto non si dimostrava felice per gli inimici, e giá i svizzeri, essendo in luogo inabile a spiegare la loro ordinanza, cominciavano quasi a ritirarsi: ma concorrevano tumultuosamente da ogni banda molti paesani seguaci degli Adorni, i quali tra quegli sassi e monti asprissimi sono attissimi a combattere; e essendo oltre a questo nel tempo medesimo infestati gli aragonesi per fianco dall’artiglierie dell’armata franzese, accostatasi al lito quanto poteva, cominciorono a sostenere difficilmente l’impressione degli inimici; e essendo giá spuntati dal ponte, sopragiunsono avvisi a Obietto, in favore del quale i suoi partigiani non si erano mossi, appropinquarsi Gianluigi dal Fiesco con molti fanti: per il che, dubitando di non essere assaltati dalle spalle, si messono in fuga, e Obietto il primo, secondo l’uso de’ fuorusciti, per la via della montagna; restando, parte nel