Pagina:Guicciardini, Francesco – Storia d'Italia, Vol. II, 1929 – BEIC 1846262.djvu/13

Da Wikisource.

libro quinto ‐ cap. i 7

tollerare che all’armi de’ franzesi, che avevano con tanto spavento d’ognuno corso per tutta Italia, avesse fatto resistenza una cittá sola, non difesa da altri che dal popolo proprio e ove non era alcuno capitano di guerra famoso; e come spesso fanno gli uomini nelle cose che sono loro moleste, si ingegnava, ingannando se stesso, di credere che il non avere i fiorentini fatte le debite provisioni di vettovaglie di guastatori e di munizioni, come affermavano i suoi per scarico proprio, fusse stato causa che e’ non avessino ottenuta la vittoria, e che all’esercito fusse mancata ogn’altra cosa che la virtú: lamentandosi oltre a ciò che dall’avergli fatto instanza imprudentemente i fiorentini che mandasse le genti piú tosto sotto Beumonte che sotto Allegri erano proceduti molti disordini. E da altra parte, desiderando di recuperare l’estimazione perduta, mandò Corcú suo cameriere a Firenze non tanto per informarsi se le cose referite da’ capitani erano vere quanto per ricercare i fiorentini che, non perdendo la speranza d’avere per l’avvenire migliore successo, consentissino che le sue genti d’arme ritornassino ad alloggiare nel contado di Pisa, per tenere la vernata seguente infestata continuamente quella cittá, e con intenzione, come apparisse la primavera, di ritornare con esercito giusto e meglio ordinato di capitani e di ubbidienza a oppugnarla; la quale offerta fu rifiutata da’ fiorentini, disperati di potere coll’armi de’ franzesi ottenere migliori effetti; onde diventorno continuamente peggiori le condizioni loro, perché, divulgandosi il re essere alienato da essi, cominciorno i genovesi i sanesi e i lucchesi a sovvenire i pisani scopertamente con genti e con danari e a pigliare animo qualunque desiderava di offendergli. Onde crescevano eziandio in Firenze le divisioni de’ cittadini, in modo che non solo non erano bastanti a ricuperare le cose perdute ma né anche provedevano a’ disordini del loro dominio; perché essendosi levate in arme in Pistoia le parti Panciatica e Cancelliera, e procedendo tra loro nella cittá e nel contado a grandissimi incendi e uccisioni, quasi a modo di guerra ordinata e con aiuti forestieri, non vi facevano alcuna provisione, con ignominia grande della republica.