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franzesi con grandissima letizia erano interamente passati, beffandosi della viltá e del poco consiglio degli inimici.

Alloggiò il re con l’esercito poco piú di uno miglio vicino allo alloggiamento de’ viniziani, posto in luogo alquanto rilevato e, per il sito e per i ripari fatti, forte in modo che non si poteva senza manifesto pericolo andare ad assaltargli; ove consultandosi in quale modo si dovesse procedere, molti di quegli che intervenivano ne’ consigli del re, persuadendosi che l’armi di Cesare avessino presto a sentirsi, confortavano che si procedesse lentamente, perché essendo ne’ fatti d’arme migliori le condizioni di colui che aspetta di essere assaltato che di chi cerca di assaltare altri, la necessitá costrignerebbe i capitani viniziani, vedendosi impotenti a difendere quello imperio da tante parti, a cercare di fare la giornata. Ma il re sentiva diversamente, purché s’avesse occasione di combattere in luogo dove il sito non potesse prevalere alla virtú de’ combattitori; mosso o perché temesse non fussino tardi i movimenti del re de’ romani, o perché, trovandosi in persona con tutte le forze del suo reame, non solo avesse speranza grande della vittoria ma giudicasse disonorarsi molto il nome suo se da per sé senza aiuto d’altri non terminasse la guerra, e pel contrario essergli sommamente glorioso che per la potenza e virtú sua ottenessino non meno di lui gli altri confederati i premi della vittoria. Da altra parte il senato e i capitani de’ viniziani, non accelerando per timore di Cesare i consigli loro, aveano deliberato, non si mettendo in luoghi eguali a loro e agli inimici ma fermandosi sempre in alloggiamenti forti, fuggire in un tempo medesimo la necessitá del combattere e impedire a’ franzesi il fare processo alcuno importante. Con queste deliberazioni stette fermo l’uno e l’altro esercito; nel quale luogo, benché tra i cavalli leggieri si facessino spessi assalti, e che i franzesi facendo piú innanzi l’artiglierie cercassino avere occasione di combattere, non si fece maggiore movimento. Mossesi il dí seguente il re verso Rivolta, per tentare se il desiderio di conservarsi quella terra facesse muovere gli italiani; i quali non si movendo, per ottenere almeno la confes-