Pagina:Guicciardini, Francesco – Storia d'Italia, Vol. II, 1929 – BEIC 1846262.djvu/308

Da Wikisource.
302 storia d'italia

e ampliò in modo la sua potenza che, stata tempo lunghissimo formidabile a tutte l’altre cittá d’Italia, sia stato necessario che ad abbatterla siano concorse le fraudi e le forze di tutti i príncipi cristiani: cose certamente procedute con l’aiuto del sommo Dio, perché è celebrata per tutto il mondo la giustizia che si esercita indifferentemente in questa cittá; per il nome solo della quale molti popoli si sono spontaneamente sottoposti al nostro dominio. Giá a quale cittá, a quale imperio cede di religione e di pietá verso il sommo Dio la patria nostra? ove sono tanti monasteri, tanti templi, pieni di ricchissimi e preziosissimi ornamenti di tanti stupendi vasi e apparati dedicati al culto divino, ove sono tanti ospedali e luoghi pii ne’ quali, con incredibile spesa e incredibile utilitá de poveri, si esercitano assiduamente le opere della caritá? È meritamente per tutte queste cose preposta la patria nostra a tutte l’altre, ma oltre a queste ce n’è una per la quale sola trapassa tutte le laudi e la gloria di se medesima. Ebbe la patria nostra in uno tempo medesimo l’origine sua e la sua libertá, né mai nacque né morí in Vinegia cittadino alcuno che non nascesse e morisse libero, né mai è stata turbata la sua libertá; procedendo tanta felicitá dalla concordia civile, stabilita in modo negli animi degli uomini che in uno tempo medesimo entrano nel nostro senato e ne’ nostri consigli e depongono le private discordie e contenzioni. Di questo è causa la forma del governo che, temperato di tutti i modi migliori di qualunque specie di amministrazione publica e composta in modo a guisa di armonia, proporzionato e concordante tutto a se medesimo, è durato giá tanti secoli, senza sedizione civile senza armi e senza sangue tra i suoi cittadini, inviolabile e immaculato; laude unica della nostra republica, e della quale non si può gloriare né Roma né Cartagine né Atene né Lacedemone, né alcuna di quelle republiche che sono state piú chiare e di maggiore grido appresso agli antichi: anzi appresso a noi si vede in atto tale forma di republica quale quegli che hanno fatto maggiore professione di sapienza civile non seppeno mai né immaginarsi né descrivere. Adunque