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libro ottavo ‐ cap. xiii 319

mino. Allegavano i viniziani questo essere stato consentito da’ ferraresi, non repugnando Clemente sesto pontefice romano che a quel tempo risedeva con la corte nella cittá d’Avignone; e la superioritá e custodia del golfo avere conceduta loro con amplissimi privilegi Alessandro quarto pontefice, mosso perché coll’armi e colla virtú e con molte spese l’aveano difeso da’ saracini e da’ corsali, e renduta sicura quella navigazione a’ cristiani. Alle quali cose si replicava per la parte del pontefice non avere potuto i ferraresi, in pregiudicio della superioritá ecclesiastica, acconsentire che da altri fusse tenuto un magistrato o esercitata giurisdizione in Ferrara, né averlo consentito volontariamente ma sforzati da lunga e grave guerra; e dopo avere ricercato invano l’aiuto del pontefice, le censure del quale dispregiavano i viniziani, avere accettata la pace con quelle condizioni che era paruto a chi poteva contro a loro piú coll’armi che colla ragione. Né della concessione d’Alessandro pontefice apparire né in istorie né in iscritture memoria o fede alcuna, eccetto il testimonio de’ viniziani, il quale in causa propria e sí ponderosa era sospetto; e quando pure ne apparisse cosa alcuna, essere piú verisimile che da lui, il quale dicevano averlo conceduto in Vinegia, fusse stato conceduto per minaccie o per timore che uno pontefice romano, a cui sopra tutti gli altri apparteneva il patrocinio della giustizia e il ricorso degli oppressi, avesse conceduto una cosa tanto imperiosa e impotente in detrimento di tutto il mondo.


XIII

I veneziani riprendono Vicenza ed altre terre. Impresa de’ veneziani contro il duca d’Este; i veneziani occupano il Polesine; scacco de’ ferraresi.

Nel quale stato delle cose, variazione degli animi de’ príncipi, piccola potenza e riputazione del re de’ romani, i viniziani mandorono l’esercito, nel quale era proveditore Andrea Gritti, a Vicenza, ove sapevano il popolo desiderare di ritornare sotto