Vai al contenuto

Pagina:Guicciardini, Francesco – Storia d'Italia, Vol. II, 1929 – BEIC 1846262.djvu/70

Da Wikisource.
64 storia d'italia

tanto era diventata e per diventare sempre maggiore la loro cupiditá: e però mandò con aspra imbasciata a comandare a Valentino che desistesse da molestare lo stato di Giangiordano, il quale per vie incognite, non senza grave pericolo, s’era condotto a Bracciano. E parendogli necessario assicurarsi che le cose di Toscana non facessino qualche variazione, inteso massime che in Siena appariva principio di discordia civile, cominciò per consiglio de’ fiorentini a trattare che Pandolfo Petrucci, il quale si era fermato in Pisa, tornasse in Siena, e che tra fiorentini sanesi e bolognesi si facesse unione a difesa comune, restituendosi, per levare tutte le cause della dissensione, a’ fiorentini Montepulciano; e che ciascuno di questi si provedesse, secondo la sua possibilitá, di genti d’arme per difesa comune, acciocché si interrompesse al pontefice e al Valentino la facoltá di distendersi piú in Toscana. Avea in questo mezzo il Valentino preso con parte delle sue genti Vicovaro, dove erano per Giangiordano secento fanti; ma avuto il comandamento del re, levatosi, con molto sdegno del pontefice e suo, dalla impresa di Bracciano, andò a porre il campo a Ceri; ove con Giovanni Orsino signore di quel luogo era Renzo suo figliuolo, e Giulio e Franciotto della medesima famiglia; e nel tempo medesimo il padre procedeva per via di giustizia contro a tutta la casa degli Orsini, eccettuato Giangiordano e il conte di Pitigliano, il quale i viniziani non volevano comportare che fusse molestato.

È Ceri terra antichissima e per la fortezza del sito suo molto celebrata, perché è posta in su uno masso anzi piú presto in su uno poggio tutto d’un sasso intero; però da’ romani, quando rotti da’ franzesi al fiume di Allia, oggi detto [Caminate], si disperorono di potere difendere Roma, vi furno mandate, come in luogo sicurissimo, le vergini vestali e i simulacri piú secreti e piú venerandi degli dei, con molte altre cose sacre e religiose; e per la medesima cagione non fu ne’ tempi seguenti violata dalla ferocia de’ barbari, quando per la declinazione dello imperio romano inondorno con tanto impeto tutta Italia. E per questo, e per esservi copia di valorosi difensori,