Pagina:Guicciardini, Francesco – Storia d'Italia, Vol. II, 1929 – BEIC 1846262.djvu/75

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libro quinto ‐ cap. xiii 69

trattare di riscuotergli, furono dette contro a’ franzesi da alcuni uomini d’arme italiani certe parole che, riportate dal trombetto nel campo franzese e da quegli fatto risposta agli italiani, acceseno tanto ciascuno di loro che, per sostenere l’onore della propria nazione, si convenneno che in campo sicuro, a battaglia finita, combattessino insieme tredici uomini d’arme franzesi e tredici uomini d’arme italiani; e il luogo del combattere fu statuito in una campagna tra Barletta, Andria e Quadrato, dove si conducessino accompagnati da determinato numero di gente: nondimeno, per assicurarsi dalle insidie, ciascuno de’ capitani con la maggiore parte dell’esercito accompagnò i suoi insino a mezzo il cammino: confortandogli che, essendo stati scelti di tutto l’esercito, corrispondessino con l’animo e con l’opere alla espettazione conceputa, che era tale che nelle loro mani e nel loro valore si fusse con comune consentimento di tutti collocato l’onore di sí nobili nazioni. Ricordava il viceré franzese a’ suoi, questi essere quegli medesimi italiani che non avendo ardire di sostenere il nome de’ franzesi, avevano, senza fare mai esperienza della sua virtú, dato loro sempre la via quante volte dall’Alpi avevano corso insino all’ultima punta d’Italia; né ora accendergli nuova generositá d’animo o nuovo vigore, ma trovandosi agli stipendi degli spagnuoli e sottoposti a’ loro comandamenti non avere potuto contradire alla volontá d’essi, i quali, assueti a combattere non con virtú ma con insidie e con fraudi, si facevano volentieri oziosi riguardatori degli altrui pericoli: ma come gli italiani fussino condotti in sul campo, e si vedessino a fronte l’armi e la ferocia di coloro da’ quali erano stati sempre battuti, ritornati al consueto timore, o non ardirebbono combattere o combattendo timidamente sarebbeno facile preda loro, non essendo sufficiente scudo contro al ferro de’ vincitori il fondamento fatto in su le parole e braverie vane degli spagnuoli. Da altra parte Consalvo infiammava con non meno pungenti stimoli gli italiani, riducendo in memoria gli antichi onori di quella nazione e la gloria dell’armi loro, con le quali giá tutto il mondo domato avevano: essere ora in potestá di