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libro decimo - cap. v 125

nale de’ Medici legato di Perugia, e pochi dí poi, essendo morto il cardinale Regino legato di Bologna, lo trasferí a quella legazione; acciò che, essendo con tale autoritá vicino ai confini loro lo emulo di quello stato, entrassino tra se medesimi in sospetto e in confusione: dandogli speranza, che tal cosa potesse facilmente succedere, le condizioni nelle quali era allora quella cittá.

Perché, oltre all’essere in alcuni il desiderio del ritorno della famiglia de’ Medici, regnavano tra gli altri cittadini di maggiore momento le discordie e le divisioni, antica infermitá di quella cittá, causate in questo tempo dalla grandezza e autoritá del gonfaloniere; la quale alcuni per ambizione ed emulazione non potevano tollerare, altri erano malcontenti che egli, attribuendosi nella deliberazione delle cose forse piú che non si conveniva al suo grado, non lasciasse quella parte agli altri che meritavano le loro condizioni: dolendosi che il governo della cittá, ordinato nei due estremi, cioè nel capo publico e nel consiglio popolare, mancasse, secondo la retta instituzione delle republiche, di uno senato debitamente ordinato, per il quale, oltre a essere come temperamento tra l’uno e l’altro estremo, i cittadini principali e meglio qualificati degli altri ottenessino nella republica grado piú onorato; e che il gonfaloniere, eletto principalmente per ordinare questo, o per ambizione o per sospetto vano facesse il contrario. Il quale desiderio, se bene ragionevole non però di tanta importanza che dovesse voltare gli animi loro alle divisioni, perché eziandio senza questo ottenevano onesto luogo né, alla fine, senza loro si disponevano le cose publiche, fu origine e cagione principale de’ mali gravissimi di quella cittá. Da questi fondamenti essendo nata la divisione tra i cittadini, e parendo agli emuli del gonfaloniere che egli e il cardinale di Volterra suo fratello avessino dependenza dal re di Francia e confidassino in quella amicizia, si opponevano quanto potevano a quelle deliberazioni che si avevano a fare in favore di quel re, desiderosi che il pontefice prevalesse. Da questo era ancora nato che il nome della famiglia de’ Medici cominciava