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libro nono - cap. iv 15

né rimosso, come molti imprudentemente credevano, gli ostacoli e le difficoltá ma accresciutele, e fattele maggiori. Con l’autoritá del quale, e co’ prieghi di molti altri e le miserabili lamentazioni de’ vicentini, fu contento finalmente Analt promettere loro la salute delle persone, restando libera allo arbitrio e volontá sua la disposizione di tutte le sostanze: preda maggiore in opinione che in effetti, perché giá la cittá era rimasta quasi vota di persone e di robe. Le quali ricercando la feritá tedesca, inteso che in certo monte vicino a Vicenza erano ridotti molti della cittá e del contado con le loro robe, in due caverne dette la grotta di Masano, ove per la fortezza del luogo e difficoltá dello entrarvi si reputavano essere sicuri, i tedeschi andati per pigliargli, combattuta invano e non senza qualche loro danno la caverna maggiore, andati alla minore né potendo sforzarla altrimenti, fatti fuochi grandissimi la ottennono con la forza del fumo; dove è fama morissino piú di mille persone.


IV

Presa di Legnago da parte de’ francesi. Nuove terre abbandonate da’ veneziani; guerra devastatrice e indecisa nel Friuli. Nuovi accordi fra Massimiliano e il re di Francia. Presa di Monselice. L’esercito francese si ritira nel ducato di Milano.

Presa Vicenza, si mostrava maggiore la difficoltá delle altre cose che da principio non era stato disegnato. Perché Massimiliano non solamente non si moveva contro a’ viniziani, come aveva promesso, ma le genti che aveva in Italia, per mancamento di danari, continuamente diminuivano; in modo che Ciamonte era necessitato di pensare non che altro alla custodia di Vicenza; e nondimeno deliberò di andare a campo a Lignago, la quale terra se non si acquistava riuscivano di niuno momento tutte le cose fatte insino a quel giorno. Passa per la terra di Lignago il fiume dello Adige, rimanendo verso