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libro undecimo - cap. xii 279

Ottaviano Fregosi, de’ quali ciascuno ambiva di essere doge, il viceré, preposto Ottaviano, per il quale s’affaticava sommamente, per l’antica amicizia, il pontefice, e ricevuta da lui promessa di pagare, come fusse entrato in Genova, [cinquanta] mila ducati, gli concedette tremila fanti sotto il marchese di Pescara; esso col resto dell’esercito andò a Chiesteggio, dimostrando, se fusse necessario, di passare piú innanzi; ma come il marchese e Ottaviano si appropinquorno a Genova, i fratelli Adorni conoscendosi impotenti a resistere se ne partirono: e Ottaviano, entrato dentro, fu creato doge di quella cittá. La quale nell’anno medesimo vedde preposti al suo governo i franzesi, Ianus Fregoso, gli Adorni e Ottaviano.

Ma Bartolomeo d’Alviano, come ebbe sentita la rotta dell’esercito del re di Francia, temendo di non essere subito seguitato dagli spagnuoli, si ritirò senza dilazione a Pontevico; lasciati, per non perdere tempo, per la strada alcuni pezzi di artiglieria che si conducevano piú tardamente. Da Pontevico, lasciato Renzo da Ceri in Crema e abbandonata Brescia, perché era inutile diminuire l’esercito, nel quale erano rimasti secento uomini d’arme mille cavalli leggieri e cinquemila fanti, procedendo colla medesima celeritá, e con tanto timore e disfavore del paese che qualunque piccola gente gli avesse seguitati si sarebbono rotti da loro medesimi, si condusse alla Tomba presso all’Adice, non si essendo mai riposato in luogo alcuno se non quanto lo costrigneva la necessitá del ricreare gli uomini e i cavalli. Fermossi alla Tomba, essendo cessata la paura perché niuno lo seguitava, dove dette opera di fare condurre a Padova e a Trevigi quanta piú quantitá potette di biade del veronese; e nel tempo medesimo mandò Giampaolo Baglione, con sessanta uomini d’arme e mille dugento fanti, a Lignago. Il quale, ricevuto subito dagli uomini della terra ove non era presidio alcuno, dette la battaglia alla rocca guardata da cento cinquanta fanti tra spagnuoli e tedeschi, battutala prima con l’artiglierie, da quella parte che è volta in verso la piazza. Nel quale assalto non so che potesse piú, o la virtú o la fortuna: perché mentre si combatteva, cominciata per