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ultimamente Enrico quinto re d’Inghilterra, confederatosi con Filippo duca di Borgogna, alienato dalla corona di Francia per la uccisione del duca Giovanni suo padre, ebbe successi tanto prosperi contro a Carlo sesto, re alienato dallo intelletto, che insieme con la cittá di Parigi occupò quasi tutto il reame di Francia; nella quale cittá avendo trovato il re insieme con la moglie e con Caterina sua figliuola, si congiunse in matrimonio con quella, facendo al re demente consentire che, nonostante vivesse Carlo suo figliuolo, il regno, morto il padre, si trasferisse in lei e ne’ suoi figliuoli: per virtú del quale titolo, benché invalido e inetto, fu, dopo la morte di Enrico, coronato solennemente in Parigi Enrico sesto suo figliuolo re di Francia e di Inghilterra. Ma ancoraché poi Carlo, dopo la morte del padre nominato Carlo settimo, per l’occasione dell’essere suscitate in Inghilterra tra quegli del sangue regio gravissime guerre, cacciasse gli Inghilesi, eccettuata la terra di Calès, di lá dal mare Oceano, nondimeno non omessono per questo i re di Inghilterra di usare il titolo di re di Francia. Queste cagioni potevano muovere Enrico ottavo alla guerra, sicuro piú che fusse stato alcuno degli antecessori nel suo reame: perché essendo stati depressi dai re della famiglia di Iorch (era questo il nome d’una fazione) i re della famiglia di Lancastro, nome dell’altra, i seguaci della casa di Lancastro, non vi essendo superstite piú alcuno di quel sangue, sollevorono al regno Enrico di Richemont, come piú prossimo a loro; il quale, superati ed estinti i re avversari, per regnare con maggiore fermezza e autoritá si copulò legittimamente con una figliuola di Adovardo penultimo re della casa di Iorch, donde pareva che in Enrico ottavo, nato di questo matrimonio, fussino trasferite tutte le ragioni dell’una e dell’altra famiglia; le quali, per le insegne portavano, si chiamavano volgarmente la rosa rossa e la rosa bianca. Nondimeno, non incitava principalmente il re di Inghilterra la speranza di conseguire con l’armi il reame di Francia, perché in questo conosceva innumerabili difficoltá, quanto la cupiditá di Eboracense che la lunghezza de’ travagli e la necessitá delle