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libro quintodecimodecimo - cap. xv 261

soldati loro e perché nell’esercito franzese erano moltissimi disordini, e oltre a esserne partiti molti fanti non corrispondendo il numero, di lunghissimo intervallo, a quegli che erano pagati: la notte avanti il vigesimoquinto dí di febbraio, giorno dedicato secondo il rito de’ cristiani all’apostolo Matteo e il medesimo dí natale di Cesare, deliberati, secondo dicono alcuni, di assaltare l’esercito del re, altri dicono, di andare a Mirabello dove alloggiavano alcune compagnie di cavalli e di fanti, con intenzione, non si movendo i franzesi, di avere liberato lo assedio di Pavia, e movendosi, tentare la fortuna della giornata, — però avendo (secondo scrivono alcuni) fatto dare nelle prime parti della notte piú volte all’armi per straccare i franzesi, fingendo volergli assaltare verso il Po, Tesino e San Lazzero, dipoi, a mezza notte, essendosi per comandamento de’ capitani tutti i soldati messi una camicia bianca sopra l’armi per segno di riconoscersi da’ franzesi, fatto (secondo scrive il Cappella) due squadre di cavalli e quattro di fanti, nella prima seimila fanti divisi in parti eguali di tedeschi spagnuoli e italiani sotto il marchese del Guasto, la seconda solo di fanti spagnuoli, la terza e quarta di tedeschi; — e arrivati al muro del barco, con muratori ed eziandio con aiuto de’ soldati, essendo qualche ora innanzi giorno, gittorno in terra sessanta braccia di muro, secondo il Cappella: il Numaio, che andorno alle due porte del barco, presonle ed etiam gittorno a terra piú braccia di mura secondo il Barba, roppeno in piú luoghi il muro del barco per fare in uno tempo tre assalti: uno con tremila fanti tra lanzi e spagnuoli alla volta di Mirabello, dove (secondo lui) alloggiava il re con parte dello esercito; l’altro nel resto delle genti d’arme che erano piú a basso co’ svizzeri, nel bosco grande del barco, e questi due assalti non con grande sforzo ma tanto che intratenesse; e col resto del campo assaltare al traverso del campo franzese. E scrive il Cappella che il muro fu gittato in terra con tanto silenzio che i franzesi non sentirno, ma di questo il re poi disse il contrario; e che entrati nel barco, la prima squadra andò alla volta di Mirabello, il resto dello esercito alla volta