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libro tredicesimo - cap. viii 37

con Cesare e co’ svizzeri contro a lui: e molto piú moveva il re, che il pontefice aveva occultamente fatta nuova confederazione con Cesare col re di Spagna e col re di Inghilterra; la quale benché gli fusse stato lecito di fare, perché era stata fatta solamente a difesa, turbava pure non poco l’animo suo. Facevagli desiderare che si liberasse dalla guerra il timore che se il pontefice non vedeva pronti gli aiuti suoi non facesse co’ príncipi giá detti maggiore congiunzione; e oltre a questo gli cominciava a essere molesta e sospetta la prosperitá di quello esercito, il nervo del quale erano fanti spagnuoli e tedeschi. Però, oltre ad avere consigliato il pontefice di armarsi di fanti svizzeri, gli aveva offerto di mandare di nuovo trecento lancie sotto Tommaso di Fois monsignore dello Scudo fratello di Odetto; allegando che, oltre alla riputazione e valore della persona, gli sarebbe utile a fare partire da Francesco Maria i fanti guasconi, co’ quali questi fratelli di Fois, nati di sangue nobilissimo in Guascogna, aveano grande autoritá. Aveva il pontefice accettata questa offerta ma con l’animo molto sospeso, perché dubitava come prima della volontá del re, della quale gli aveva accresciuto il sospetto la fuga de’ fanti guasconi, temendo che occultamente non fusse proceduta per opera di Lautrech. E certamente, chi osservò in questo tempo i progressi de’ príncipi potette apertamente conoscere che niuno intrattenimento niuno beneficio niuna congiunzione è bastante a rimuovere de’ petti loro la diffidenza che hanno l’uno dell’altro; perché non solamente era il sospetto reciproco tra il re di Francia e il pontefice, ma il re di Spagna, intendendo trattarsi della andata de’ svizzeri e di Tommaso di Fois, non era senza timore che il pontefice e il re congiunti insieme pensassino di spogliarlo del regno di Napoli: le quali cose si crede che giovassino alle cose del pontefice, perché ciascuno di loro, per non gli dare causa o giustificazione di alienarsi da sé, cercava di confermarlo e di assicurarsene co’ benefici e con gli aiuti.

Ma Francesco Maria, partito da Corinaldo, ritornò nello stato d’Urbino, per fare spalle a’ popoli suoi che facessino