Pagina:Guicciardini, Francesco – Storia d'Italia, Vol. IV, 1929 – BEIC 1847812.djvu/55

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libro tredicesimo - cap. x 49

al delfino figliuolo primogenito del re di Francia, con ducati quattrocentomila di dota; l’uno e l’altra di etá sí tenera che infiniti accidenti potevano nascere innanzi che, per l’abilitá della etá, si potesse stabilire il matrimonio. Fu fatta lega difensiva tra loro, nominandovi per contraenti principali Cesare e il re di Spagna in caso ratificassino infra certo tempo: e il re d’Inghilterra si obligò a restituire Tornai, la guardia del quale gli era di spesa molto grave, ricevendo da lui di presente per le spese fatte ducati dugento sessantamila; trecentomila ne confessasse d’avere ricevuti per la dota della nuora, e pagandone trecentomila altri in tempo di dodici anni; promettendo eziando di rendergli indietro Tornai se la pace e il parentado non seguitasse. Per la quale lega e parentado essendo andati da l’una parte a l’altra imbasciadori a ricevere le ratificazioni e i giuramenti, furono espediti questi atti nell’una e nell’altra corte con grandissima solennitá e cerimonia, e stabilito che i due re si abboccassino insieme tra Calès e Bologna, né molto poi fatta la restituzione di Tornai.

Nel medesimo tempo, essendo morta la figliuola del re di Francia destinata a essere sposa del re di Spagna, fu riconfermata tra loro la pace e prima capitolazione, con la promessa del matrimonio della seconda figliuola; celebrando l’uno e l’altro principe questa congiunzione con grandissime dimostrazioni estrinseche di benivolenza: il re di Spagna, che aveva giá fattogli pagare in Lione i centomila ducati, portò publicamente l’ordine di San Michele il dí della sua festivitá; e il re di Francia, il dí dedicato a santo Andrea, portò publicamente l’ordine del tosone.

Cosí stando quiete le cose d’Italia e d’oltre a’ monti, solo Gianiacopo da Triulzi travagliava, non gli giovando né la etá ridotta quasi a ultima vecchiezza né la virtú esperimentata tante volte in servigio della casa di Francia. Perché, dandone forse cagione in qualche parte l’ambizione e la inquietudine sua, essendo combattuto da’ sottili umori degli emoli suoi e perseguitato in molte cose da Lautrech, era stato fatto sospetto al re che egli e la casa sua, per l’interesse della fazione guelfa