Pagina:Guicciardini, Francesco – Storia d'Italia, Vol. IV, 1929 – BEIC 1847812.djvu/79

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libro tredicesimo - cap. xvi 73

cipio comunicato ogni cosa con Alfonso; il quale, poi che ebbe scoperto assai della mente del pontefice e de’ suoi disegni, non volendo che la cosa procedesse piú innanzi, tenne modo che la fraude di Ridolfel si publicasse.

In questo anno medesimo passò Cesare, per mare, di Spagna in Fiandra; avendo nel passare, non per necessitá come aveva fatto il padre, ma volontariamente, toccato in Inghilterra, per parlare con quel re col quale restò in buona concordia. Di Fiandra andato in Germania ricevé, del mese d’ottobre, in Aquisgrana, cittá nobile per l’antica residenza e per il sepolcro di Carlo Magno, con grandissimo concorso, la prima corona, quella medesima, secondo che è la fama, con la quale fu incoronato Carlo Magno; datagli, secondo il costume antico, con l’autoritá de’ príncipi di Germania. Ma questa sua felicitá era turbata dagli accidenti nati di nuovo in Spagna. Perché a’ popoli di quei regni era stata molesta la promozione sua allo imperio, perché conoscevano che, con grandissima incomoditá e detrimento di tutti, sarebbe per varie cagioni necessitato a stare non piccola parte del tempo fuora di Spagna; ma molto piú gli aveva mossi l’odio grande che avevano conceputo contro alla avarizia di quegli che lo governavano, massime contro a Ceures, il quale dimostratosi insaziabile aveva per tutte le vie accumulato somma grandissima di danari; il medesimo, avevano fatto gli altri fiamminghi, vendendo per prezzo a’ forestieri gli uffici soliti darsi agli spagnuoli, e facendo venali tutte le grazie privilegi ed espedizioni che si dimandavano alla corte: in modo che, concitati tutti i popoli contro al nome de’ fiamminghi, avevano, alla partita di Cesare, tumultuato quegli di Vagliadulit; e appena uscito di Spagna, sollevati tutti, non, secondo dicevano, contro al re ma contro a’ cattivi governatori, e comunicati insieme i consigli, non prestando piú ubbidienza agli offiziali regi, avevano fatta congregazione della maggiore parte de’ popoli: i quali, data forma al governo, si reggevano in nome della santa giunta (cosí chiamavano il consiglio universale de’ popoli). Contro a’ quali essendosi levati in arme i capitani e ministri regi,