Pagina:Guicciardini, Francesco – Storie fiorentine dal 1378 al 1509, 1931 – BEIC 1849436.djvu/120

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ed acquistando ogni di, per universale rebellione de’ popoli, tanto terreno quanto e’ cavalcava, in pochissimi giorni si insignorí di tutto el regno di Napoli; cosa troppo stupenda a considerarla. El re se ne fuggi alla volta di Spagna; el signore Virginio Orsino ed el conte Niccola da Pitigliano di casa Orsina, furono presi in Nola; rimasono solo le fortezze di Napoli in mano de’ Ragonesi, le quali presto si dettono. A Firenze si sonò a gloria, e fecesi dimostrazione grande di allegrezza per questa nuova, benché in fatto dispiacessi insino al cuore; pure la dependenzia avamo da lui, e lo essere le fortezze nostre in sue mani, necessitavano a fare cosi. Furongli mandati imbasciadori messer Guidantonio Vespucci, Lorenzo Morelli, Bernardo Rucellai e Lorenzo di Pierfrancesco, si per congratularsi seco di tanta vittoria, si per chiedergli le cose nostre, come era obligato restituirci, finita la guerra di Napoli, massime sendosi dal canto nostro sborsata quella somma di danari in che eravamo convenuti.

Questa vittoria di Napoli, tanto presta e piú che non era la opinione, sbigottí forte ognuno, parendo che avendo aggiunto allo stato di Francia uno tanto regno, e trovandosi uno esercito vittoriosissimo e colle arme in mano, tutta Italia restassi a sua discrezione. La quale cosa non solo dispiaceva a’ potentati italiani, ma eziandio a Massimiano re de’ romani ed a Ferrando re di Spagna, a’ quali, per la vicinitá e le antiche controversie, ogni augumento di Francia era non meno sospetto che molesto: e però per sicurtá degli stati communi si contrasse una lega generale a difesa degli stati e contro a Francia, tra papa, imperadore, re di Spagna, viniziani e duca di Milano; e fattone capitano Francesco da Gonzaga marchese di Mantova, che era soldato de’ viniziani, si dava in Lombardia pel duca ed e’ viniziani forte danari, e da ogni banda si ragunava gente per opporsi al re Carlo; dal quale in sulla conclusione della lega si era nascostamente fuggito el figliuolo del papa. Non vollono e’ fiorentini, benché richiestine, concorrervi né discostarsi dal re, per aspettare la restituzione «.Ielle fortezze, secondo aveva promesso.