Pagina:Guicciardini, Francesco – Storie fiorentine dal 1378 al 1509, 1931 – BEIC 1849436.djvu/129

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da lui, molti ancora perché prestavano fede a’ frati di San Francesco ed agli altri religiosi, che tutti vedendo la riputazione de’ frati di San Marco, si gli erano opposti; molti ancora uomini viziosi, a’ quali dispiaceva che lui, detestando la soddomia e gli altri peccati ed e’ giuochi, aveva molto ristretto el modo del vivere; tutti insieme si gli erano levati fieramente contro, perseguitandolo in publico ed opponendosi quanto potevano alle opere sue. Eranne capi Piero Capponi, (benché lui, vedendo la potenzia dell’altra parte, qualche volta balenassi, qualche volta simulassi), Tanai de’ Merli ed e’ figliuoli, massime Benedetto ed Iacopo; Lorenzo di Pierfrancesco, Braccio Martelli, e’ Pazzi, messer Guidantonio Vespucci, Bernardo Rucellai e Cosimo suo figliuolo; e’ quali avevano coda di Piero degli Alberti, Bartolomeo Giugni, Giovanni Canacci, Piero Popoleschi, Bernardo da Diacceto e molti simili. Da altra parte erano molto favorite e commendate le opere sue da molti cittadini; alcuni naturalmente inclinati al credere per bontá di natura e vólti alla religione, ed a chi pareva che le opere sue fussino buone e che le cose predette da lui tutto di si verificassino; alcuni maligni e di cattiva fama, per ricoprire le opere sue ed acquistare nome buono con questo mantello di santitá; alcuni uomini, secondo el mondo, costumati, vedendo el favore e la potenzia aveva questa parte, per correre piú agli ufici ed acquistare stato e riputazione piú col popolo. Eranne capi Francesco Valori, Giovan Batista Ridolfi e Paolantonio Soderini, messer Domenico Bonsi, messer Francesco Gualterotti, Giuliano Salviati, Bernardo Nasi ed Antonio Canigiani. Contavacisi anche drento Pierfílippo Pandoltíni e Piero Guicciardini; e’ quali però nelle controversie ne nascevano, si portavano moderatamente ed in forma che non erano interamente annoverati fra loro; avevano coda da Lorenzo e Piero Lenzi, Pierfrancesco e Tommaso Tosinghi, Luca d’Antonio degli Albizzi, Domenico Mazzinghi, Matteo del Caccia, Michele Niccolini, Batista Serristori, Alamanno ed Iacopo Salviati, Lanfredino Lanfredini, messer Antonio Malegonnelle, el quale non era molto innanzi per conto