Pagina:Guicciardini, Francesco – Storie fiorentine dal 1378 al 1509, 1931 – BEIC 1849436.djvu/143

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gli ufici di fuora, e dove prima n’andava a partito per nominazione un certo numero e si toglieva quello che vinceva per le piú fave, ora andassino a partito per tratta, cioè che si traessi di una borsa generale, in quale erano imborsati tutti gli abili a detto ufício, e di poi tutti quelli che avessino vinto el partito per la metá delle fave ed una piú, si imborsassino, e quello ne fussi tratto a sorte, avessi detto ufício. Di che nacque che le elezione cominciorono molto a piggiorare ed a rallargarsi perché per le tratte non andavano a partito uomini idonei come per le nominazioni; ed inoltre quegli squittinati, come avevano la metá delle fave ed una piú, benché l’uno avessi di gran lunga piú fave che l’altro, avessino un medesimo ragguaglio della sorte. Né solo stette questo inconveniente negli ufici di fuora, ma ancora fu origine si facessi di poi, come di sotto si dirá, cosi negli ufici di drento. e nondimeno quegli ne furono autori, non ne conseguirono el disegno loro; perché dove prima girando la elezione degli ufici in pochi e strignendosi a un numero di dugento cittadini o pochi piú, soli quegli sarebbono stati amici al consiglio, e gli altri tutti inimici, che erano molto maggiore numero; ora sendo rallargate in gran numero, quasi tutti quegli a chi sarebbe dispiaciuto el consiglio, piace ora loro; in modo che egli ha avuti sanza numero molti piú amici che prima. Né si fermando qui e’ pensieri loro, anzi tutto di opponendosi ed intraversandosi nelle cose, era nata una licenzia perniziosa di sparlare publicamente del consiglio de’ cittadini di qualunque parte, e dimostrare che noi stavamo meglio al governo de’ Medici. Le quali cose non si punivano perché cosi è usanza delle citta divise, nelle quali e’ cittadini non pongono mente a ogni cosa, sendo occupati nel contendere, ed inoltre chi ha disfavore da una parte, ha favore dall’altra; e perché parendo a ognuno che questo stato e la cittá non fussi di uno né di pochi, ma di molti, non era nessuno che le brighe ed inimicizie publiche volessi fare sue, di che multiplicando ogni di questa licenzia, parve a Niccolò Ridolfi, Lorenzo Tornabuoni, Giannozzo di Antonio Pucci ed altri