Pagina:Guicciardini, Francesco – Storie fiorentine dal 1378 al 1509, 1931 – BEIC 1849436.djvu/154

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XVI.

La prova del fuoco.--Uccisione di Francesco Valori e tumulti popolari. — Arresto del Savonarola, suo processo ed esecuzione. — Giudizio su lui. 1498. Seguitò lo anno 1498 anno gravissimo e pieno di molti e vari accidenti, al quale dette principio la ruina di fra Girolamo; perché sendosi lui per comandamento della signoria astenuto dal predicare, e parendo un poco raffredda la persecuzione che aveva grandissima da religiosi e da secolari, nacque da uno principio piccolo la alterazione del tutto. Aveva fra Domenico da Pescia suo compagno nello ordine di San Marco, uomo semplice e riputato di buona vita e che nel predicare le cose future seguitava lo stile di fra Girolamo, circa a due anni innanzi, predicando in Santa Liperata detto in sul pergamo che, quando fussi necessario al provare la veritá di quello predicevano, susciterebbono uno morto, ed entrerrebbono nel fuoco uscendone per grazia di Dio inlesi; ed avevaio poi replicato fra Girolamo. Di che non si sendo poi parlato insino a questo tempo, uno fra Francesco dello ordine di San Francesco Osservante, che predicava in Santa Croce e molto detestava le cose di fra Girolamo, cominciò a dire predicando, che per mostrare tanta falsitá era contento si facessi uno fuoco in sulla piazza de’ Signori, e di entrarvi lui, entrandovi ancora fra Girolamo; e che era certo che lui arderebbe, ma cosi ancora fra Girolamo; e cosi si mostrerrebbe non essere inGui veritá, avendo tante volte innanzi promesso