Pagina:Guicciardini, Francesco – Storie fiorentine dal 1378 al 1509, 1931 – BEIC 1849436.djvu/182

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in mano de’ fiorentini; e però, che recuperando, come si poteva dire, e’ fiorentini per virtú di questo lodo Pisa, dovevano essere condannati a satisfargli di presente almeno di buona parte delle spese fatte in questa guerra che ascendevano alla somma di ducati settecentomila o piú; e dolsonsi in modo del duca, che egli temè assai non gli fussi fatto villania e fu costretto, per satisfare loro, aggiugnere pochi di poi al lodo certe dichiarazione, le quali restrignevano le preeminenzie e iurisdizione che e’ fiorentini avevano a avere in Pisa, e fortificavono la sicurtá de’ pisani. E fatto questo, doppo qualche di si risolverono volentieri al lodo, non giá ratificandolo espressamente, ma cavando le gente di Pisa e Casentino al tempo debito, dissono averlo ratificato co’ fatti. Furono le medesime doglienze ne’ fiorentini, a’ quali dispiacquono due cose: l’unache rimanendo le fortezze a guardia ed in mano de’ pisani, loro non riacquistavano el dominio della cittá, in modo che e’ pisani rimanevano liberi di potere ogni volta di nuovo ribellarsi, il che era credibile farebbono, rispetto alla ostinazione e malignitá loro ed allo odio grande ci portano; l’altra che e’ pareva aspro che e’ viniziani, e’ quali, per avere occupato le cose nostre e molestatoci ingiustamente, avevano di ragione a rifarci di quello avamo speso, fussino pel lodo fatti creditori di ducati centottantamila; né ci pareva beneficio l’avere a rilasciare Pisa ed el Casentino, sapendosi che erano in termini che vi potevano poco stare, e però furono ambigui al ratificare; ma confortandone instantemente el duca di Milano, e mostrando che ogni principio di entrare in Pisa in qualunque forma era da stimare assai, perché non mancherebbono poi de’ modi a insignorirsene interamente, e che la somma del danaio per essere divisa in tempi lunghi non era grave, e promettendo anche aiutargli in questo pagamento, finalmente ratificorono. Minore ambiguitá fu ne’ pisani, perché parendo loro essere stati rivenduti da’ viniziani, e non si fidando delle promesse de’ fiorentini e che e’ patti avessino a essere loro osservati, non vollono in modo alcuno acconsentire, benché el duca di