Pagina:Guicciardini, Francesco – Storie fiorentine dal 1378 al 1509, 1931 – BEIC 1849436.djvu/27

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cittá come fuora, che la sua morte avessi a partorire rivoluzione, nondimeno la sera mori, o vero la sera seguente, si ristrinsono in Santo Antonio piú di seicento cittadini, el fiore della cittá, e feciono conclusione di mantenere e la unione e lo stato presente e conservare grandi e’ figliuoli di Piero; e cosi concorse tutta la cittá, affaticandosene massime messer Tommaso Soderini, che aveva allora piú riputazione che altro cittadino e forse era el piú savio. El quale però si persuase che per essere Lorenzo giovane ed avere quasi a ricognoscere lo stato da lui, l’avessi a governare; il che di poi non gli riusci. E per dare riputazione allo stato e mostrare la unione della cittá, richiedendolo anche e’ tempi che correvano rispetto al non essere conclusa la pace, si ordinò e vinse prestamente in tutti e’ consigli una provisione di trecentoinila ducati; e cosi in effetto si continuò lo stato per successione in Lorenzo de’ Medici, el quale lo governò insino alla morte sua con quelle virtú e successi che di sotto si diranno.