Pagina:Guicciardini, Francesco – Storie fiorentine dal 1378 al 1509, 1931 – BEIC 1849436.djvu/299

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uno legato a Bologna ed ordinata una certa forma di governo, se ne ritornò con ia corte a Roma per la via di Romagna, toccando per transito e’ terreni de’ viniziani. La cagione fu interpretata perché e’ dubitassi che essendo el regno di Francia in nome apresso al re, in fatto nelle mani del cardinale di Roano, che se el re veniva con tanto esercito in Italia ed a Bologna, quello cardinale per ambizione del papato, non gli facessi mettere le mani adosso e privassilo del papato. Ma non si seppe se questo sospetto gli entrassi naturalmente da se medesimo, o pure per suggestione del cardinale di Pavia, el quale poteva in lui el tutto, e di altri sua confidati che fussino stati corrotti da’ viniziani; quello che si fussi la cagione, questa partita roppe tutti e’ disegni fatti contro a’ viniziani, e’ quali erano si fondati, che loro ne temevano assai. Alla fine di questo anno essendo tornato el papa a Roma, gli fu creato oratore Ruberto Acciaiuoli; ed a Napoli, in luogo di messer Francesco e di Iacopo che volevano tornare, fu eletto Niccolò Valori.