Pagina:Guicciardini, Francesco – Storie fiorentine dal 1378 al 1509, 1931 – BEIC 1849436.djvu/319

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commerzi e commoditá de’ paesi nostri, proibire lo scrivere e conversare con loro, ed in effetto non si impacciare con loro come con inimici; di che nasceva che Gherardo Corsini, Lanfredino Lanfredini ed alcuni altri cittadini nostri che avevano trancili e mercantie con Buonvisi ed altri cittadini lucchesi, bisognava si dividessino e separassino. E si mosse el gonfaloniere, o perché stimassi che questa legge darebbe difficultá a’ lucchesi e gli premerebbe assai, o perché volessi offendere e tórre quello aviamento utile a alcuni cittadini nostri che vi trafficavano; massime a Lanfredino Lanfredini che nelle cose dello stato non si intendeva seco, ed in privato, circa a questi traffichi con lucchesi, aveva avuto disparere con Tommaso Soderini suo nipote. E perché e’ pensò, come questa cosa si introducessi in pratica, sarebbe impedita, fatto una sera per altre faccende chiamare gli ottanta, fece subito sanza che altri ne sapessi nulla, fermarla: e di poi vintala tra signori e collegi, la propose negli ottanta, ed avendovi parlato su e mostro quanto danno recava questa legge a’ lucchesi, la vinse. Il che sendosi publicato per la cittá, molti cittadini di credito gli dettone carico, allegando con molte ragione che questa provisione non dava noia alcuna a’ lucchesi, ma recava danno a alcuni particulari cittadini nostri; e nondimeno per lo universale odio de’ lucchesi passò in consiglio grande facilmente.

Vinta questa legge, e’ lucchesi, o perché in fatto la dessi noia loro, o perché paressi uno segno tale di volergli per inimici che pensassino s’arebbe a procedere piú oltre, mandorono non molto poi a Firenze imbasciadori messer Gian Marco de’ Medici e messer Bono... ed essendo deputati a praticare con loro alcuni de’ primi cittadini, finalmente, perché gli erano ostinati a volere che noi cedessimo le ragione di Pietrasanta, non si conchiuse nulla. Di poi questo anno 1508, mentre si praticava col re, intendendosi come per la via di Lucca entrava di continuo grano in Pisa, si deliberò in una pratica de’ dieci, scrivere al commessario di Cascina che facessi uno assalto a Vioreggio e gli trattassi in questo insulto quanto piú poteva