Pagina:Guicciardini, Francesco – Storie fiorentine dal 1378 al 1509, 1931 – BEIC 1849436.djvu/328

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volere che per sua cagione la cittá ed el popolo ricevessi danno o lesione alcuna, e con queste vie ingegnarsi di placare el popolo e muoverlo in compassione di sé e fare scusa che gli errori sua erano proceduti dalla etá, e chiedere la tornata nella patria amorevolmente, e di essere rimesso non come capo del governo e dello stato, ma come privato cittadino. K certo era da giudicare che o questa via l’arebbe condotto alla intenzione sua, o se questa non era buona, che nessuna altra bastava.

Ma lui usò modi in tutto contrari: non era prima uscito di Firenze, che scrisse una villana lettera a Francesco Valori; cominciò a minacciare che ritornerebbe e gastigherebbe gli inimici sua; venne piu volte armato contro alla cittá, prima a’ confini di Arezzo, di poi alla porta in Casentino, a Arezzo: tenne continuamente pratiche con \iniziarli, con Milano, col re di Francia, col papa e Valentino, tutte contro alla cittá, in modo che fu cagione di tenerla continuamente in spese, sospetti, guerre ed affanni, e fu sempre uno instrumento a quegli che vollono per tempo alcuno battere la cittá. Per le quali cose non solo gli inimici sua vegghiavano sempre e’ sua andamenti e di continuo gli erano implacabili, ma ancora lo universale della cittá l’aveva in odio grande.

„ Fugli rosta la taglia drieto a lui e di poi a Giuliano suo fratelh•; furono fatte legge che proibivano lo stare in casa el ardinale ed ogni commerzio con ciascuno di loro, e poste grandissime pene a chi contrafacessi; per le quali, e di poi per la morte di Bernardo del Nero e degli altri, e’ cittadini spaventati, quando capitavano a Roma o in luogo dove e’ fussino, non conversavano con loro se non occultamente e con riguardo; in modo che e’ si faceva giudicio, e massime quando fu fatto el gonfaloniere a vita e riformati e’ disordini della cittá, che e’ Medici fussino in tutto spacciati; e’ quali oltre al non avere piú grazia nella cittá, si trovavano in gran disordine, perché Piero nelle imprese sue avendo speso tutto el mobile che gli era avanzato della ribellione, aveva ancora messo el cardinale in grande spese e disordini.