Pagina:Guicciardini, Francesco – Storie fiorentine dal 1378 al 1509, 1931 – BEIC 1849436.djvu/99

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per conservazione delle cose proprie, vólti a riguardare che nessuno occupasse di quello d’altri ed accrescessi tanto che tutti avessino a temerne, e per questo tenendo conto di ogni piccolo movimento che si faceva e faccendo ro more eziandio della alterazione di ogni minimo castelluzzo: e quando pure si veniva a guerra erano tanto bilanciati gli aiuti e lenti e’ modi della milizia e tarde le artiglierie, che nella espugnazione di uno castello si consumava quasi tutta una state, tanto che le guerre erano lunghissime ed e’ fatti d’arme si terminavano con piccolissima e quasi nessuna uccisione. Ora per questa passata de’ franciosi, come per una subita tempesta rivoltatasi sottosopra ogni cosa, si roppe e squarciò la unione di Italia ed el pensiero e cura che ciascuno aveva alle cose communi; in modo che vedendo assaltare e tumultuare le cittá, e’ ducati ed e’ regni, ciascuno stando sospeso cominciò attendere le sue cose proprie, né si muovere per dubitare che uno incendio vicino, una ruina di uno luogo prossimo avessi a ardere e ruinare lo stato suo. Nacquono le guerre subite e violentissime, spacciando ed acquistando in meno tempo uno regno che prima non si faceva una villa; le espugnazione delle cittá velocissime e condotte a fine non in mesi ma in di ed ore; e’ fatti d’arme fierissimi e sanguinosissimi. Ed in effetto gli stati si cominciorono a conservare, a rovinare, a dare ed a tórre non co’ disegni e nello scrittoio come pel passato, ma alla campagna e colle arme in mano.

Sceso el re in Italia e venendone a Milano, el signore Lodovico, benché fussi passato per introdotto suo e fussi in amicizia seco, nondimeno considerando la infidelitá de’ principi e massime de’ franzesi, e’ quali per gli utili e commodi loro tengono poco conto della fede e dell’onore, cominciò a dubitare che el re sotto ombra di volere che lo stato fussi liberamente in mano del duca Giovan Galeazzo suo nipote, non lo levassi di quello governo a qualche suo proposito; per tòrgli ogni occasione di nuocere, gli dette el veleno. Del quale sendo morto lo innocentissimo giovane, fatti subito ragunare e’ cittadini di Milano, sendovi alcuni che per suo