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nel secolo XIII avea sul lago gazarie e sirene armate. Dominato dagli Oldofredi ghibellini, Brescia democratica nel 1281 ordinò che non se ne riedificassero il girone e le fortificazioni (fortilitia) che essa vi avea fatto distruggere. Nelle cui reliquie i ghibellini Federici e Celeri nel 1288 fecero strage de’ guelfi bresciani. Ma poi Giacomo Oldofredo del 1300 vi fece costruire la cerchia, della quale si veggono ancora reliquie. Quell’Oldofredo morto nel 1325 è sepolto nel bel sarcofago che sta sulla facciata della pieve d’Iseo, a piè del campanile, fatto pure innalzare da lui. Ci stettero a diporto Matteo Visconti nel 1350 circa, la Cornara regina di Cipro nel 1497. e Venezia serbò a questo Comune i dazi alle porte, il banco pubblico ed il Notariato, e nel 1460 gli concesse un piccolo ghetto di ebrei, che ci dimorarono più d’un secolo pei traffici.
La chiesa plebana d’Iseo sorse su tempio romano, e fu ampliata e restaurata varie volte, e finalmente ridotta alla forma attuale per Vantini nel 1826. Di antico serba solo il campanile, che le lapidi romane furono poste nel museo di Brescia. Gli a fresco di questa chiesa nella callotta e nella cupola sono di Teosa, decoratore teatrale che fece le migliori sue opere nella graziosa parrocchiale di Provezze a sette chilometri da Iseo, gli altri a fresco sono di Angelo Inganni d’Iseo. Vi sono notevoli due quadri negli