Pagina:Guida al Lago d'Iseo.djvu/96

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Andorre ne’ Pirenei. Fu repubblichetta federale nel medio evo, tributaria a Bergamo, quantunque ancora abbia solo 4800 abitanti distribuiti in cinque comuni (Vilminore, Collere, Azzone, Oltrepovo, Schilpario) ed otto parrocchie. È una valle tutta alpina, pastorale, dove all’altezza dai 1000 ai 1300 metri, cessati i noci, i castagni, la vite, il maiz, si coltivano solo il farro, la scandella, il frumento marzuolo, l’orzo, la segale, le patate, le rape, il lino. Ivi sono le selve più belle e meglio coltivate della Lombardia, gareggianti con quelle del confinante Borno. Selve delle quali prima che Scalve aprisse la nuova via, usava solo per carbone ad alimentare suoi forni e sue fucine, e che ora riduce anche in legname. Per fondere i suoi buoni minerali ha due forni alternanti al Desso, frazione di Azzone, e due simili a Schilpario, i quali, complessivamente, dal 1866 davano una media produzione di ghisa di 2832 tonellate, quanto può dare da solo l’alto forno Gregorini a Castro. Ora que’ forni Scalvini riposano.

A Vilmaggiore, fraziono di Vilminore, si trovano traccie di sepolcri romani nel sito detto i Pagà. È tradizione che al Giogo siansi rinvenuti segni delle bande di Alani condotti da Beorgor e disfatte da Ricimero, che morì a Milano nel 472, Schalf agli Armorici valle fessura, e questa potrebbe essere la