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Viti. — Fra le colline e le valli esteriori dove sta la vite, quelle di ponente (Valle S. Martino) meritano di essere visitate per il buon metodo di coltivazione. La vite vi è piantata a filari nel ciglio di banchine orizzontali che discendono a gradini, trattenendo la pioggia sui più rapidi pendii: i tralci vi sono disposti a piega giù per la china, oppure a stendardo ritorti diagonalmente fra ceppo e ceppo sopra l’impalcatura; sono esempi degni di studio e imitazione.

Più rinomati però assai per la buona stoffa dei loro vini sono i colli che stanno a mattina di Bergamo oltre il Serio, fino al lago d’Iseo: questi più che gli altri sono destinati a sostenere la fortissima concorrenza dei vini di Piemonte e dell’Italia meridionale.

Limitare e ridurre la vite in luoghi più aprichi e confacenti, perfezionare il governo dei vini, questo è oggi il doppio compito del vignaiuolo bergamasco. Ma la piccola possidenza sui colli è priva di mezzi a provocare qualsiasi utile cambiamento: gli enologhi di polso, se vi sono, si dicono costretti a tenere il secreto sopra certe innovazioni delle loro cantine, per non cader vittima dei pregiudizi e del cattivo gusto dei compratori; la forza delle cose finirà però in giorno non lontano a liberarli da ogni