Pagina:Guida della montagna pistoiese 1878.djvu/156

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146 pian degli ontani

spetti, o di ottave1. Ne parlò pure G. Tigri nel suo poemetto didascalico Le Selve; e nella sua prefazione ai Canti popolari Toscani (3a edizione Firenze, per Barbèra) ne riporta alcune ottave. Biso-


  1. Gli stornelli e i rispetti che comunemente si odono cantare per questi monti, vuolsi abbian preso questo nome, i primi dall’esser cantati a storno, vale a dire a ricambio, alternativamente, e come a dimanda e risposta; i secondi, dall’esser quasi rispettosi saluti che si fanno tra loro gl’innamorati. Rechiamo un esempio degli stornelli:

    Fiore di pepe,
         Io giro Intorno a voi come fa l’ape,
         Che gira intorno al fiore della siepe.
    Siete bellina, e il ciel vi benedisce;
         Dove passate voi l’erba ci nasce,
         Pare una primavera che fiorisce.
    La buona sera ve la do col canto,
         E vi saluto voi palma d’argento,
         Che fra le belle ne portate il vanto.
    Quando passi di qui, passi cantando,
         Ed io, se sono a letto, ti rispondo;
         Vôlto le spalle a mamma, e sempre piango.

    Esempio dei rispetti:

    O gentilina gentilina tutta,
         Garofanate son vostre parole:
         E l’alito che v’esce dalla bocca
         Odora più che un mazzo di viole.
         Odora più d’un mandorlo e d’un pesco
         La bella bocca e il bel parlare onesto;
         Odora più d’un mandorlo e d’un fiore
         La bella bocca, e il bel parlar d’amore.