Pagina:Guidi - Riconciliazione, 1897.djvu/110

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110 tommasina guidi.


Prese un coltello, ne introdusse la lama nella fessura dei cassetto, poi si appoggiò con forza sul manico per dare uno strappo ai chiodi della serratura; ma accadde che i chiodi non si smossero menomamente e si spezzò la lama.... Ricorse a un altro coltello più robusto, più largo... si ruppe ancora.

Paolina, con le braccia nude fino al gomito, le mani gonfie, arrossate, la fronte velata da ciocche di capelli molli di sudore, non assomigliava più alla gentile signorina, che l’avvocato Zaeli chiamava — suo dolce amore. —

Cercò dall’ortolano un utensile a proposito pei suoi disegni e lo trovò; si rimise al lavoro con la febbre dell’ira, il coraggio della gelosia, e neppure accorgendosi che le sue povere, bellissime unghie lucide come la madreperla si spezzavano in cima, scassinò finalmente la serratura, tirò con veemenza il cassetto e vi spinse il braccio nel fondo.

La scatoletta entro cui suo marito aveva messo sotto i suoi occhi i quattro boni da lire cento ciascuno, vi era!... ma... vuota.