Pagina:Guidiccioni, Giovanni – Rime, 1912 – BEIC 1850335.djvu/183

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LXXXIV

Benefici effetti delle virtú di lei.

L’aura gentil si dolcemente spira
in quella parte dove Amor m’incende,
che ’l fuoco mi consuma e non m’offende,
e di ciò seco Amor spesso s’adira.

Questa le nubi scaccia e ’ndietro tira
la pioggia che dagli occhi ognor mi scende;
questa chiaro e tranquil subito rende
il nubiloso cuor quando sospira;

e se Zefiro fa la terra verde
sol una volta nel cammin del sole
pur col favor de la sua bella sfera,
costei senz’altro Febo in noi rinverde
la speme di ogni tempo e, quando vuole,
puote ogni giorno in me far primavera.

LXXXV


Alla nascita di lei terra e cielo arrisero.

Il di che Laura Cornia in terra nacque
era sereno il ciel, spargendo fuori
nembi di grazie i pargoletti Amori,
e chiare e belle oltra ’l nostro uso l’acque;

l’aria, a tant’opra sempre intenta, tacque,
piena di varii e preziosi odori;
la terra si vesti di nuovi fiori,
cotanto il venir suo qua giú le piacque.

Giove con tutti i dèi e la Natura,
quasi pentiti aver tra noi mandata
quella che ’l paradiso in sé ne mostra,
rivolti a contemplar la lor fattura,
disser con fronte dolcemente irata:

— Costei ne toglie l’alta gloria nostra.