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CXIII
Offre i suoi servigi.
Quell’ interna beltá che fuor traluce
da l’alma al viso e fa che corrisponde
ai bei pensier, signor, che ’l cor nasconde
e a l’opre che ’l vostro valor produce,
la grazia, i gesti e piú ’l valor eh’ induce
maraviglia a le menti piú profonde,
un affetto gentil ne l’alma infonde
che ad amarvi piú lieta ognor l’induce:
ond’io che nobiltade e cortesia,
spente al mondo, per voi rinascer veggio,
v’amo con tutto il cor, v’onoro e colo;
ed in mercede, umil, signor, vi chieggio
per quel bel che fra noi vi fa gir solo,
che ’l mio servir con fé grato vi sia.
CXIY
A un innamorato.
Due scorte infide e belle
vi trassero per vie piane e segrete
nel laberinto ove smarrito sete.
Né Chiugi o Creta piú del suo favelle;
ché, se l’uno ebbe del suo rege Fossa
e serrò l’altro un mezzo tauro ignudo,
questo di vivi è fossa
e sciolto serba un tauro armato e crudo
al cui ferir non vai elmo né scudo.