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V

RIME SACRE (circa 1548-1553)

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Iddio lo sollevi dai sensi.

Primo, eterno motor, m’avveggio bene
quanto sia folle e vano il mio pensiero,
che seguir mi fa l’ombre, odiare il vero
ed in cose mortai porre ogni speme.

So che queste del mondo empie sirene
non mi lasciano andar per quel sentiero
ch’ai ciel ne mena e un ben perfetto intiero
mi fan sprezzar per vii caduco bene.

Sollo, dico, Signor; ma la ragione,
che la bella, divina, immortai parte
tien di nostra natura e siede in cima,
ergersi a te non può, fatta prigione
de’ sensi e, se da lor talor si parte,
tosto ritorna al vaneggiar di prima.