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II - FRANCESCO COPPETTA BECCUTI 343
In questa luce nubilosa e breve.pag. 122
In solitario luoco una donzella.» 271
Invitto capitan, pien di valore.» 13 1
In voi, donna, apparisce, in voi si forma.» 120
Io eh’una volta lodai noncovelle.» 298
Io non vi vedrò mai gioioso e baldo.» 215
La bella donna, dal cui viver pende.» 127
La dotta man che in questa pietra volse.» 182
Lá dove inchina il bel Metauro il corno.» 213
La fronte che, se *1 grido al ver risponde.> 202
L’alma, che dianzi a correr non fu lenta.» 126
L’amenissimo sito ove siete ora.» 200
La prigion fu si bella, ove si pose.» 130
L’ardita lupa, che da’ fieri artigli.» 235
Lascia nel bagno il minor figlio e corre.» 251
Lasciar vedersi cosi raro è segno . :.» 231
L’aura gentil si dolcemente spira.» 177
La vergine vestal non fu si presta.» 204
Le gemme sono in pregio a maraviglia.» 215
L’empio Briton disperso e ’l fier Germano.» 253
Locar sovra gli abissi i fondamenti.» 317
L’oro e gli amici e men la vita amai . .* 112
L’orribil caso onde si scosse il giglio.» 190
L’una e l’altra prigione inferma e dura.» 216
L’un figlio ardeva e troppa fretta spinse.» 251
Mario, fui dianzi ove col Mauro a prova.* 132
Mentre al subbio volgea l’etá piú bella.» 202
Mentre dal Tebro in su la destra riva. 159
Mentre fui preda a l’ostinato ardore.» in
Mentre l’odiato Momo empie le carte.» 240
Mentre, qual servo afflitto e fuggitivo.» 137
Montano, io piango il miserabil caso.» 234
Monte, che sovra i sette colli sorgi.» 233
Mortai bellezza in questo o in quel soggetto ......» 151
Nato fra glorie e pompe.» 201
Nel tempo che non m’ebbe a sdegno Amore.> 107
Né per sereno riel si vaghe lucciole.* 311
Nè si molesta a discoprire è Aurora.» 228
Non cerchiam piú se Ligurino è sordo.» 292
Non men, Licida mia, dolce favella . .» 200
Non mi dolgo io ch’a’miei desiri ardenti.» no