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Pagina:Guido Carocci, Il ghetto di Firenze.djvu/14

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12 il ghetto di firenze


Se si consideri la grossezza e la solidità di muraglioni di palazzi e di torri che esistono ancora in questo luogo, si potrebbe supporre che essi fossero dei veri e propri avanzi delle fabbriche romane colà già esistenti.

E di questi muraglioni di fattura romana se ne veggono anche tra le fabbriche del Ghetto, se ne veggono nei pianterreni, e più che altro nelle cantine di alcuni stabili più grandiosi e in alcune delle stradelle soppresse che sono rimaste come tante piccole corti fra le case di questo recinto.

È evidente però che facendo dei saggi accurati, distruggendo le attuali fabbriche, si potranno trovare non solo avanzi di costruzioni romane tanto importanti da dissipare molti dubbi sulla topografia di Firenze di quei tempi; ma ancora frammenti interessantissimi di artistiche decorazioni.

Rammenterò quì; perchè mi torna opportuno, come lo rammentai sul mio libro intitolato Il Mercato Vecchio dì Firenze1 un ricordo che figura tra gli spogli preziosissimi di Leopoldo Del Migliore. Nel 1581, nello affondare un antico pozzo in Piazza della Luna, posta dietro all’antica chiesa di S. Maria in Campidoglio, si rinvennero: una

  1. Il Mercato Vecchio di Firenze, di Guido Carocci. - Firenze, 1885.