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Pagina:Guido Carocci, Il ghetto di Firenze.djvu/47

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il ghetto di firenze 45


Le case de’ Pecori voltavano anche nella strada di fianco all’Arcivescovado che oggi si dice erroneamente Via della Vacca. Questo breve tratto fino alla Piazza dell’Olio, in altri altri tempi Piazza del Vescovo o di S. Ruffillo, non aveva un nome proprio. Si diceva il Canto de’ Pecori, nome che si estendeva anche ad un primo tratto della Via dell’Arcivescovado, perchè qui tutt’all’intorno ebbe le sue case la famiglia Pecori.

Accanto ai Pecori ebbero le loro case ed una torre delle più antiche i Filitieri Da Castiglioni, prima di andare ad abitar da S. Andrea: e più verso la Via de’ Boni ve ne ebbero i Fighineldi sostituiti dipoi in questo possesso dai Boni. Il nome di Via della Vacca dato prima a quel piccolo tratto strettissimo della strada tra Piazza dell’Olio e Via de’ Boni, ho detto che è erroneo, perchè esso non derivò dal nome di una famiglia Della Vacca che esistè in Firenze. Le derivò invece dall’insegna di una bottega, anzi di un forno, ed il vero nome che ebbe per molto tempo fu di Via del Fornaio della Vacca.

I Boni, e non Buoni, come è scritto nel cartello postovi dal Municipio, ebbero case, torri e palagio sull’angolo del Ghetto fra questa Via della Vacca e la via de’ Naccaioli ed altro loro palazzo sorgeva