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spensierata che trovava colà modo di passare le sue giornate in chiassi e bagordi. L’osteria corrispondeva tanto sulla Via che si diceva del Frascato quanto sotto le volte del Chiasso Maggiore e sul chiasso di Malacucina. Il luogo apparteneva in antico ai Della Tosa: nel XVI secolo troviamo che il possesso dell’osteria era comune allo Spedale di Bonifazio ad una donna di casa Peruzzi e ad alcuni dei Della Tosa, Nerli, Ruspoli, Manovelli. Era affittata allora ad un Matteo di Niccolò detto Rocchio soprannome appartenuto ad altri osti del Frascato, che pagava all’anno 633 lire di pigione, pigione per quei tempi elevatissima e che dimostra chiaramente come cotesto luogo offrisse all’oste dei lauti guadagni. Nel Frascato poi, c’era un po’ di tutto. Nelle antiche case dei Della Tosa e dei Medici s’erano installati due luoghi di mal affare; v’erano diversi magazzini di pollaioli, v’era una scuola di ballare, v’era un alberguccio d’infima specie e tuttociò doveva far di cotesto Frascato un vero pandemonio, un luogo rumoroso e frequentatissimo.

Anche il chiasso di Malacucina che dalla Piazza de’ Succhiellinai andava a sboccare in Piazza dei Brunelleschi traversando la piazzetta interna, era nelle stesse condizioni del Frascato. Anche là era un’osteria antichissima e che nonostante il suo


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