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Pagina:Guido Carocci I dintorni di Firenze 01.djvu/193

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BARRIERA DELLE CURE. 159

tereggi fin da tempo lontanissimo molte terre e diverse case da signore, una delle quali è appunto questa che per il corso non interrotto di cinque secoli le servi di comoda e quieta villeggiatura. Nel XVI secolo la villa apparteneva ai figli di Tommaso Busini, uno dei quali, Giovanni detto il Fiero, fu tra i più caldi difensori di Firenze assediata. Caduta la repubblica, egli andò esule a Napoli dove s’incontrò con Giovanni Bandini, uno tra coloro che avevano prese le armi contro la patria. Il Busini lo provocò e lo coprì di vituperi, per aver con lui questione ed ucciderlo, ma i compagni d’esiglio lo trattennero e gl’impedirono d’incrociar la spada con lui che era troppo spregevole. Niccolò del cav. Lotto Busini, ultimo della sua illustre famiglia, morendo di 73 anni e senza figli, il 9 Dicembre del 1713, lasciò i suoi beni di Montereggi a Ricovero del Senatore Pier Filippo Uguccioni per amicizia e per sentimento di riconoscenza verso il padre di lui che gli aveva prestato forti somme di denaro senza interesse. Dagli Uguccioni, le ville ed i poderi annessi passarono negli Alamanni, poi nei Niccolini dai quali l'acquistava l’attuale proprietario.

Diverse delle case coloniche dei poderi che costituiscono la fattoria oggi Monetti furono un giorno case da signore di potenti famiglie che del poggio di Montereggi e di Saletta avevano fatto un popoloso e gradito luogo di villeggiatura. Ricorderemo le più importanti:

Acquaio. — Appartenne anche questa ad un ramo dei Busini. Nel 1500 era di Giovan Battista e Carlo di Bernardo. Giovan Battista letterato insigne e nemico di casa Medici, combattè nell’assedio e, caduta la repubblica, fu confinato a Benevento; ma avendo rotto il confine, venne dichiarato ribelle e non potè più riveder la patria. Anche questa villa seguì le sortì della precedente.

Le Cannelle. — A’ primi del XV secolo era dei Bindi, poi fu di una famiglia Dini, notari, dei Veneri e più modernamente dei Mozzi.

Il Mare. — Casa da signore dei Popoleschi dal XIV secolo fino all’estinzione dell’illustre famiglia, passò nel XVII secolo nei Giuntini e più tardi nei Serguidi.