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Pagina:Guido Carocci I dintorni di Firenze 01.djvu/226

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184 I DINTORNI DI FIRENZE.

Gostanza Dini. I Capponi erano padroni della villa anche ai primi del decorso secolo; poi passò ai marchesi Ginori-Lisci. Ora la villa è stata completamente ricostruita di più vaste proporzioni dal proprietario attuale.

Montughi o il Podere della Villa. - Villa Itzinger. — Antico possesso della famiglia Della Casa, originaria del Mugello, essa passò ai primi del xvn secolo nei Popoleschi Giachinotti consorti dei Tornabuoni e Tornaquinci, i quali la possedettero fino alla loro estinzione. Era in origine di più piccole proporzioni e fu ampliata, ridotta di elegante aspetto moderno e corredata di un bellissimo giardino dai signori Itzinger.

La Torraccia. - Villa Pucci. — Situata lungo la via Bolognese, in mezzo ad un ampio e vago giardino, questa villa fu in antico della famiglia Medici che l’assegnò in dote alla chiesa di S. Tommaso in Mercato Vecchio della quale era patrona. Nel 1561 il Rev. Giovanni dei Medici rettore dì quella chiesa la dette a livello a Frosino Ruffioli. Francesco di lui figlio fu in società bancaria con Bernardo Capponi e siccome gli affari loro par che non andassero troppo favorevolmente, gli ufficiali delegati a sistemarli vendevano nel 1841 la villa della Torraccia a Margherita Dondori vedova di Luigi Mosti. Alla morte di lei avvenuta nel 1646 la villa passava in eredità al fratello Giannozzo e dai successori di lui, sempre per eredità, ai Galeotti che la possedettero fino al secolo scorso.

Il Poderino o Montughi. - Villa Gans. — Apparteneva ai primi del XV secolo ai Baccelli che la tennero fino agli ultimi del secolo successivo. Nel 1581 era rimasta per metà in possesso di Carlo di Romolo Baccelli, mentre l’altra metà, per morte del di lui fratello Niccolò frate agostiniano, era pervenuta nel Convento di S. Spirito. Le due parti convennero di venderla e nell’anno stesso la villa fu acquistata da Niccolò di Simone Bambi corriere di Venezia. Nel 1597 il figlio di lui la vendeva a Orazio di Niccolò Carletti dal quale la ricomprava nel 1616 Michele di Giovanni Venturini sarto da S. Maria in Campo. Francesco di lui figlio la lasciava. nel 1655 in eredità a Michelangiolo Del Passera coll’obbligo di aggiungere al