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Pagina:Guido Carocci I dintorni di Firenze 01.djvu/24

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10 I DINTORNI DI FIRENZE.

colo fino all’anno 1554 in cui passò per un lodo in Giovanni d’Antonio Colonnesi. Comprata dai Montigiani nel 1624, andò poi in eredità allo Spedale di S. Matteo di Firenze che la possedette lungamente.

San Cristofano. - Villa dell’Istituto Evangelico. — Era un antico possesso della famiglia Miniati dalla quale, dopo più di due secoli, passò nei Bonsi detti della Ruota che avevano altri beni presso l’antico convento di S. Bartolommeoal Gignoro.

I Bonciani. - Villa Montelatici. — La famiglia Bonciani dette nome a questa località dov’ebbe fino da tempo remoto numerosi possessi. Alla villa restò il nome del luogo, senza che i Bonciani la possedessero mai, perchè la loro casa da signore era più verso il Gignoro e, dopo essere appartenuta ai Rimbaldesi, passò nel 1685 negli Strozzi che la ridussero a casa colonica.

La villa oggi Montelatici era di una famiglia Bernardetti fino da’ primi del xv secolo e successivamente passò nel Sassetti e nel 1568 nei Menchi. Da Francesco d’Antonio Menchi la comprò nel 1569 Francesco figlio di Paolo Vinta segretario dei Granduchi Medicei del quale si vede tuttora lo stemma sulla facciata verso la strada. Nel 1609 pervenne indivisa in Caterina figlia di Paolo Vinta e vedova del Bali Teodoro Cellesi di Pistoja ed in Lodovico d’Attilio Incontri figlio di Cassandra Vinta e nelle successive divise toccò ai Cellesi. Per pochi anni, dal 1687 al 1692, la ebbe Pier Andrea De Pazzi che l’aveva comprata a vita e poi rimase lungamente in possesso dei Cellesi.

Palagio o Ponte a Mensola. - Villa Bel Campana. — Grandiosa costruzioue di carattere della seconda metà del XVI secolo che sorge lungo la riva del torrente Mensola framezzo ad un giardino ricco di fantastiche grottesche. Era in origine un palazzo di campagna della celebre famiglia Busini che a Firenze era padrona del palazzo ora de’ Bardi in Via de’ Benci. Nel 1432 passò in possesso di Marietta moglie di Lorenzo Centellini che la rivendè a Taddea Particini. Alla morte di questa, avvenuta nel 1545, pervenne nel di lei figlio Andrea di Gherardo Gherardi e Giulio d’Antonio Gherardi la vendè il 18 Gennajo 1589 a