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Pagina:Guido Carocci I dintorni di Firenze 01.djvu/280

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238 I DINTORNI DI FIRENZE.

berto di Giovanni dal quale la comprava nel 1521 Giorgia di Mariano Ughi. Nel 1524 la villa venne acquistata da un Matteo di Francesco d’Astorre che la lasciò ai frati vallombrosani di S. Pancrazio i quali la tennero fino alla soppressione francese. Più tardi questi beni entrarono a far parte del patrimonio Sloane.

Tantafera. - Villa Donati. — In origine questa casa da signore che era possesso della famiglia Betti-Berlinghieri, era chiamata Gressa, nome comune ad altre situate nella parte più elevata del colle di Careggi a lato al borgo della Lastra, mentre il nomignolo di Tantafera si trova soltanto nel XVI secolo. Andò in possesso, prima del 1480 di Antonio di Andrea Redditi o Del Reddito, ma la villa era in rovina, come risulta dalla denunzia di Lorenzo di Domenico Franceschi del gonfalone Vajo che l'acquistava nel 1478. Esso la rivendette poco dopo a Francesco di Giovanni Calandri e per eredità di Antonia Calandri passò nel 1555 nella famiglia Covoni. Dal 1556 al 1591 la villa viene venduta a vita a Tommaso ed altri Lorenzi e poi ritorna ai Covoni che nel 1593 la vendono a Giovanni Martini. Da lui l'acquista nel 1618 Agnola Busini figlia di Andrea Ardinghelli per rivenderla agli Scarlatti. Gli Ufficiali delle Farine creditori degli Scarlatti la vendono nel 1731 ai Salviati e questi Tanno dopo ai Gabbrielli: i Gabbrielli ai Turchi nel 1748, per rivenderla nel 1759 ai Cioni che possedettero la villa fino ai primi del secolo scorso.

Morelli o i Gelsi. - Villa Gilmor. — La potente famiglia degli Arrigucci possedeva fin da tempo lontano una casa da signore presso la Lastra, che venne distrutta dai Ghibellini nel 1260. Nel 1435, la casa, nuovamente rifatta, appartenne insieme ai poderi, prima a Lionardo di Bartolommeo rigattiere, poi alla di lui moglie Giuliana che la donò nel 1465 ai Frati Serviti.

Della villa non si fa dopo quel tempo più ricordo e solo si trovano in possesso dei frati i due poderi annessi.

Essi erano a confine coi beni dei Doni sui quali Lorenzo d’Antonio Cambini che ne acquistò parte nel 1553, fabbricò una casa da padrone che rivendè al 1559 a Mad-