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286 I DINTORNI DI FIRENZE.

Quando i Medici ampliarono la loro tenuta di Castello, fecero acquisto anche di questa villa e del podere annesso che continuarono a far parte del patrimonio della Corona fino all’anno 1868. Venduta allora ai Cigli, passava dipoi ai Pallestrini e quindi ai Cini proprietarj attuali.

Le Quattro Strade. - Villa Bosi. — Faceva parte in antico della tenuta Granducale di Castello e servì, prima ad uso del curandajo, poi di guardaroba. Insieme al podere dello Steccuto al quale era annessa, venne dalla lista civile ceduta in permuta al sig. Ottavio Gigli e da lui ridotta a villa.

Dinanzi a questa villa s’incrociano le vie della Querciola e di Serrezzana.

Proseguendo per questa seconda via verso ponente, si giunge poco dopo a

Castello o il Vivajo. - Villa Reale. — Non già da un castello o rocca in questo luogo esistente trasse il proprio nome la villa reale; bensì del latino castellum che, sta a significare conserve o cisterne d’acqua, le quali difatti dovevano esistere in questo luogo per dove passava, raccogliendo le acque dei poggi vicini a Sesto, l’acquedotto romano di Firenze. Il nome antichissimo di questa casa da signore fu quello di Vivajo, che accennava esso pure alla esistenza di depositi d’acqua. La villa esisteva anche prima di diventare una delle più gradite dimore campestri della famiglia Medicea ed a’ primi del quattrocento apparteneva alla famiglia Del Milanese. Dai Sindaci che amministravano le sostanze di Giovanni di Domenico Del Milanese, la comprava nel 1440 Dionigi da Mangona, rivendendola nel 1454 ad Andrea di Lotteringo Della Stufa, dal quale nel 1477, ne facevano acquisto i fratelli Lorenzo e Giuliano di Pier Francesco de’ Medici. L’importanza storica della villa del Vivajo comincia appunto da quest’epoca. I Medici l’ampliarono e rabbellirono e seguendo le loro tradizioni di magnificenza, vi ospitarono signorilmente un gran numero di augusti e celebri personaggi, cominciando nel 1527 dal Duca d’Urbino e dagli altri capi della lega costituitasi ai danni della libertà fiorentina. Saccheggiata dopo la cacciata