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Pagina:Guido Carocci I dintorni di Firenze 01.djvu/330

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288 I DINTORNI DI FIRENZE.

ficante di modernità. Nelle sale si conservano molti quadri, per la maggior parte di pregio modesto, fra i quali una raccolta d’immagini russe, dono forse di qualche sovrano alla corte Toscana. Re Vittorio Emanuele II nel periodo in cui Firenze fu capitale d’Italia soleva dimorare spesso qui ed alla Petraja e curò molto l’abbellimento del giardino e degli annessi.

Dinanzi alla villa è un ampio prato semicircolare, che un giorno servi ad uso di vivajo 1(1), dove il popolo di Castello inalzò un elegante monumento alla memoria di Re Umberto che sposo di Margherita di Savoja aveva fatto sosta a questa villa prima del suo solenne ingresso in Firenze. Il grazioso monumento è opera dello scultore Odo Franceschi. Un bel viale ombroso, che costituisce una comoda ed attraente passeggiata, pone in comunicazione il piazzale della villa Reale colla Via provinciale Vittorio Emanuele2.

Le Brache o Bellagio. - Villa Da Bagnano Masetti. — Il nome singolare di questa villa è di origine antichissima; ma è incerta l’etimologia sua, se pur non fosse il caso di spiegarla colla giacitura di essa alle falde estreme o brache di Monte Morello. Severa e grandiosa nell’aspetto esterno, si direbbe che essa serba le tracce di un antico resedio forte e capace di resistere anche ai pericoli d’un assalto. Nel 1427 la troviamo in possesso di Jacopo di Giovanni Aldobrandini, ma per una lacuna dei catasti, che non è facile spiegare, non sappiamo come mai si trovasse poco dopo in mano di Francesco di Simone Tornabuoni, il quale secondo un documento «vendette ai 24 luglio 1432 un palazzo in luogo detto le Brache agli ufiziali della diminuzione (?) del Monte del Comune che comprano per Michele Attendolo dei Conti di Cotignola già condottiero del Comune». Anche del possesso del celebre condottiero di mi-

  1. < Mentre si facevano le fondazioni del monumento a Re Umberto si trovarono tracce, oltre che del vivajo, come rilevò C.O.Tosi, anche dei resti di un condotto d’acqua corrente parallelo alla facciata della villa. Chi sa che non fosse parte dell’antico acquedotto fiorentino!
  2. Sulle ville Reali e sul territorio di Castello pubblicava un interessante ed accurato opuscolo C. O. Tosi nel 1905.