Vai al contenuto

Pagina:Guido Carocci I dintorni di Firenze 01.djvu/356

Da Wikisource.
306 I DINTORNI DI FIRENZE.

Consigli. Della chiesa furono patrone le famiglie Cambini e Betti e più tardi i Fioravanti. La parrocchia di Lonciano fu soppressa nel 1775 e riunita a quella di Gualdo.

Nel popolo di Lonciano erano in antico alcune case da signore oggi ridotte a case coloniche dipendenti tutte dalla fattoria di Doccia del Marchese Ginori.

Vara o Varra o la Sassaia. - Casa Ginori-Lisci. — Fu villa antichissima della famiglia Cambini del Lion d’Oro, la quale aveva il patronato della chiesa di Lonciano. Nel XVII secolo la villa andò in possesso delle Monache di S. Maria degli Angioli dette degli Angiolini, in Via Laura (ora della Colonna) e fu ridotta ad usi rurali.

Le Catese. - Casa Ginori-Lisci. — Nel XV secolo fu possesso dei Pecori, poi dei Boninsegni e più tardi andò diviso fra i Masini e gli Arrigucci.

La Torre o la Casa delle Torri. - Casa Ginori-Lisci. — È un pittoresco ed interessante edifizio che conserva tuttora i caratteri di un castelletto medievale con torre e antemurale. Fu uno degli edifizj che i Ghibellini smantellarono dopo Montaperti a danno della famiglia Consigli che era di parte guelfa. Nel XV secolo era casa da signore dei Cioni e più tardi passò in un ramo degli Strozzi. Oggi in questo luogo volgarmente chiamato Torre di Baracca è stata impiantata dal Marchese Ginori una cascina.

Da Gualdo, per mezzo di ripidi sentieri, si può fare nel tempo più breve l’ascensione di Monte Morello, il più alto fra i monti del Valdarno fiorentino. La sommità di cotesto monte ha un’elevazione di 934 metri sul livello del mare. Monte Morello, che oggi apparisce in gran parte arido e brullo, fu un giorno coperto di selve, in mezzo alle quali sorgevano dei romitorj ed anche de’ piccoli conventi. Di alcuni di cotesti edifizi si osservano tuttora le rovine a fior di terra. A maestro di Gualdo è la

Chiesa di S. Maria a Morello. — Posta sulla costa del monte dal quale essa trae il nome, questa chiesa è di remota origine. Nel XVI secolo, a spese dei suoi patroni, i Cocchi-Donati, venne ampliata e adornata secondo lo stile