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Pagina:Guido Carocci I dintorni di Firenze 01.djvu/378

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328 I DINTORNI DI FIRENZE.

poi Proposti pratesi. Sulla chiesa, come sul campanile e nella canonica sono degli stemmi Medicei del XV secolo che ricordano i restauri fattivi o da Messer Carlo de’ Medici o da altri di quella famiglia che ebbero la carica di Proposti. Sull'altar maggiore è una grandiosa tavola che rappresenta S. Donato vescovo e altri santi, opera di Giovanni Balducci, colla firma dell’autore e la data 1601.

S. Donato. - Villa Bombicci-Pontelli. — Occupa la maggior parte del fabbricato che servi un tempo di comoda di mora ai pievani di S. Donato e di quieta villeggiatura ai ricchi prelati investiti della Propositura di Prato. Alla soppressione francese, parte di cotesta canonica fu alienata e ridotta ad uso di villa. La costruzione aveva il carattere del XV secolo, con un grazioso cortile a doppio ordine di logge nell’interno e le molte armi de’ Medici, e precisamente quelle usate da Cosimo il Vecchio, fanno ritenere che essa fosse così ridotta a tempo del Proposto Messer Carlo dei Medici figlio naturale di Cosimo.

L’attuale proprietario Conte Cesare Bombicci-Pontelli ha notevolmente accresciuta la villa, dandole in ogni parte il carattere gentile ed elegante di un palazzo del rinascimento, pur conservando le caratteristiche architettoniche della vecchia canonica. Nell’interno poi egli ha adornato le belle sale di gustose decorazioni, di oggetti d’arte, di mobili artistici, tanto da porla in armonia coll’esterno del fabbricato.

Giunti a questo punto, noi dobbiamo interrompere la nostra escursione; ma prima di chiudere questo già lungo capitolo, fa d’uopo ritornar fin quasi alla Barriera del Ponte all’Asse per occuparsi brevemente di alcune località poste nella pianura a mezzogiorno del Ponte a Rifredi.

Dalla Via di Rifredi si stacca a mano sinistra venendo dalla Barriera, la Via del Ponte di Mezzo sulla quale, dopo breve cammino troviamo

L'Ulivaccio già il Poggio. - Villa Gondi. — Perchè quest’antica villa situata in pianura a breve distanza dal Ponte di Mezzo che traversa il Terzolle si chiamasse il Poggio non è facile spiegare. Essa apparteneva a’ primi